Il contatto è l'arte più
antica, intuitiva e naturale, per lenire la sofferenza e ritrovare
vitalità e benessere. Il
Bodywork è una strada per apprendere
a contattare il corpo dell'altro e creare una comunicazione
sensibile ed empatica attraverso il tocco, aprendo alla
trasformazione. Attraverso la mobilizzazione delle articolazione
(joint release), si utilizzano dei movimenti delicati e ritmici che
permettono di rilasciare le tensioni accumulate nelle giunture
riportando elasticità e libertà di movimento. Tecniche di
consapevolezza corporea ci aiuteranno ad ascoltare con
attenzione il corpo, dando “voce” a parti che avevamo dimenticato.
L'ascolto di pensieri, sensazioni ed emozioni avvicineranno
all'Integrità e all'incontro dell'altra persona.
Il contatto è l’elemento fondamentale dell’intimità. Diversi studi
clinici, hanno dimostrato che in assenza di contatto si registrano:
segnali di paranoia, apatia verso l’ambiente, ostilità a stimoli
nuovi, disturbi da stress, scarso istinto di riproduzione ed
involuzione delle normali interazioni di tutti i tipi. Quando i
bambini sono toccati poco, crescono meno, hanno meno difese
immunitarie, capacità di apprendimento ridotte ed un gran numero di
disturbi della sfera emotiva. Purtroppo nella nostra società il
contatto fisico è diventato un tabù e avviene solo in situazioni
codificate di ruoli prestabiliti. Il corpo è la sorgente della
nostra vitalità e della nostra naturale capacità di sentire e di
provare piacere e gioia, ma i condizionamenti del passato ci hanno
insegnato ad andare contro il corpo e le sue sensazioni. Questa
antica arte costituisce dunque, oggi maggiormente, un potente
strumento per creare comunicazione e dialogo tra le infinità di voci
che rappresentano il linguaggio del corpo. Le nostre articolazioni,
i nostri muscoli, contengono memorie che ci
collegano a gesti, a posture o ad una respirazione corta e repressa.
Qualunque sofferenza può essere congelata all’interno di un blocco
nel quale si ha una sensazione di assenza di dolore e dunque di
momentaneo sollievo. Si tratta di una modalità inconscia di
sopravvivenza, un naturale meccanismo attivato dal nostro cervello
per salvaguardarsi nei confronti di esperienze troppo dolorose.
Rimanendo bloccati in questo stato si perde però la consapevolezza
della realtà, di una condizione “normale” di salute.
La pratica del Bodywork è per coloro che si danno il
permesso di ascoltare con gli occhi e con le mani, ciò che sta
avvenendo nell’altro. Quello che si va a lavorare non è l’essere
della persona ma il suo “essere-nel-mondo”. Lo studio della
maniera in cui una persona funziona nel suo ambiente è lo studio di
ciò che accade al confine. I nostri pensieri, le nostre azioni, il
nostro comportamento, le nostre emozioni sono il nostro modo di
sperimentare e di incontrare questi eventi di confine. La pelle è il
piano materiale di questo confine, ci protegge, ci delimita e funge
da organo di scambio con l’ambiente attraverso le terminazioni
nervose e i pori. Il contatto è ciò che integra l’emozione, il
respiro, il ritmo, l’ascolto ad una connessione più alta rendendoli
funzionali alla persona. Occorre entrare “dentro”, negli angoli, nei luoghi dove la vita scorre, non basta vedere da
fuori occorre “Esserci”, essere dentro al contatto per poter dare
integrazione, consapevolezza ed identità ai movimenti. Un atto
d’amore che passa attraverso un approccio che chiamiamo “connessione
consapevole”, per dare una risposta al desiderio dell’individuo di
identità, salute, benessere e integrazione.
Proposta Bodywork
a Parma. Trattamenti individuali. Gruppi di
pratica. Seminario base di bodywork come da calendario.